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Il Sigillo del Silenzio
Il respiro nuovo si era spento presto.
Avevi lasciato il quartiere a pochi mesi soltanto,
eppure il destino ci riportò indietro
per dodici estati luminose,
nella piccola casa di fronte a quella dove sono nato,
dove la nonna ci aspettava con la porta socchiusa
e il cuore intero.
Lì giocavi tra vicoli familiari:
il largo davanti casa, la fontana, le aiuole.
Hai conservato i profumi, i piatti della festa,
e quell’amore pieno che la nonna
ti donava senza misura.
Poi il filo si è spezzato, il pilastro è crollato.
Non c’è più mano che apra la porta,
né voce che chiami da un balcone.
Il tempo si è fatto improvviso e muto.
Ora le speranze sono polvere sottile
che il vento solleva sul selciato.
E tu, fiore mio, crescerai lontano
da questa pietra ormai sigillata.
Il ciclo è compiuto.
Resta l’eco, e la memoria:
l’unica dimora dove il quartiere, per noi,
continua a respirare.
Franco